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Tagliamento e sicurezza: Latisana contro 7 sindaci (Sicurezza Tagliamento a Latisana)

Conferenza-dei-capigruppo Il Comune critica i primi cittadini contrari alle opere di sbarramento E li accusa: pensano solo a difendere il clima favorevole al prosciutto

Da un lato persone che chiedono sicurezza davanti alla probabilità di un’esondazione del fiume che ogni anno si fa più concreta per il ridursi dei tempi di ritorno. Dall’altro il business legato al prosciutto crudo e la difesa del microclima che ne favorisce la produzione.

«Un affondo». Così viene definito dai gruppi consiliari del Comune di Latisana l’intervento sottoscritto da sette sindaci del medio corso del Tagliamento, contrari, ancora una volta, alla messa in sicurezza del fiume, attraverso un «documento inaccettabile, perché la sicurezza delle persone dev’essere la priorità».

Quando invece la priorità per questi sindaci contrari alla costruzione di un’opera di sbarramento e trattenuta della piena è il microclima della zona, così favorevole – scrivono – alla produzione del prosciutto Doc. Inevitabile che dichiarazioni del genere abbiano generato stupore e sconcerto nei rappresentanti consiliari del Comune di Latisana che nella tarda mattinata di giovedì si sono riusciti per elaborare una risposta a questi sindaci che «ancora una volta, a priori, rifiutano qualsiasi intervento sul medio corso del fiume, incuranti delle possibili disastrose conseguenze che tale riluttanza potrebbe avere a livello di sicurezza per migliaia di corregionali. Preoccupati solamente di salvaguardare lo status quo, difeso citando studi di parte finanziati dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

Un atteggiamento privo di qualsiasi visione che tenga conto degli interessi di tutta la Regione e in primis degli abitanti della Bassa Friulana». Ricordando le parole del capo dipartimento nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che proprio partecipando a un vertice regionale ospitato a Latisana ha ribadito come la sicurezza dei cittadini venga prima di qualsiasi altra cosa, i capigruppo del consiglio comunale ribadiscono – con il pieno sostegno del sindaco di Latisana Daniele Galizio – che gli interventi nel medio corso e a monte del fiume sono previsti e finanziati dal 2000 attraverso il Piano stralcio per la sicurezza idraulica approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

«Si sono già dimenticati dei disastri accaduti in Carnia e dello stato di allerta in cui la nostra zona si è trovata poco più di un mese fa – chiede il consiglio comunale di Latisana – situazioni che un domani potrebbe riguardare tutti, anche il medio corso del fiume e quei sindaci che ancora si oppongono a un’opera di sbarramento che entrando in funzione solo in caso di necessità, non andrebbe a impattare minimamente l’ambiente. E lo fanno continuando a ribadire che le opere vanno fatte esclusivamente nel basso corso del Tagliamento, semplicemente ignorando tutti gli studi indipendenti che dal 1970 a oggi hanno sempre confermato la necessità di intervenire lungo tutta l’asta del fiume». Al documento del consiglio comunale di Latisana si è associata anche il consigliere regionale Maddalena Spagnolo.

FONTE: MessaggeroVeneto - 23 Dicembre 2018