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«Abbiamo ereditato conti disastrosi» (Politica e Comune)

Daniele-Galizio Il sindaco di Latisana illustra il suo primo bilancio: documento da 31 milioni di euro

LATISANA. «Stop alla politica del passato e alla frenetica esecuzione di opere pubbliche, a volte anche inutili, che hanno portato il Comune a un indebitamento che nel 2011 era di oltre 22 milioni di euro». È uno dei messaggi che il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, ha mandato con il primo bilancio della sua amministrazione: un documento che sfiora i 31 milioni di euro, approvato dal Consiglio comunale giovedì e che ha dovuto fare i conti con una situazione economica ereditata che Galizio non esita a definire disastrosa. «Abbiamo affrontato un debito fuori bilancio di 190 mila euro, dovuto anche a spese legali per liti iniziate più di cinque 5 anni fa. Una situazione che ci ha obbligati a operare tagli alle contribuzioni e su qualche spesa di investimento che in parte contiamo di recuperare con l’assestamento. Ciò che più dispiace – commenta il sindaco – è stato ascoltare la lezione di buon governo dell’ex sindaco in Consiglio comunale, per poi trovarci una sorpresa come i 190 mila euro, soldi sottratti alla spesa corrente, fra cui anche i contributi alle associazioni e agli asili, fondi in abbattimento alle rette e per le manutenzioni. Credo che il compito di un amministratore sia di governare come il buon padre di famiglia, che mai lascerebbe un debito così importante».

In questi primi mesi «ci siamo concentrati soprattutto sull’analisi dello stato di fatto, sulla schedatura degli immobili, sul censimento delle esigenze sociali e sull’andamento demografico – continua Galizio –, per elaborare un quadro strategico nel quale programmare gli investimenti e razionalizzare le spese. Ma ci siamo trovati in eredità una situazione fuori controllo, soprattutto per la gestione dei consumi e delle manutenzioni degli immobili e delle infrastrutture, con interventi procrastinati nel tempo, che potevano essere realizzati negli anni del boom edilizio, quando nelle casse del Comune entravano qualcosa come 600 mila euro all’anno di Bucalossi (contro i 100 mila di oggi) e che venivano usati non per investimenti, ma come spesa corrente, magari per finanziare feste o eventi con poco successo e scarsa ricaduta per il Comune».

Nonostante la situazione, le tasse comunali non sono state aumentate (il ritocco della Tari è legato all’introduzione del nuovo sistema di raccolta) e nei limiti di spesa imposti sono stati privilegiati gli interventi alle scuole. «Con i colleghi amministratori e con gli uffici si è lavorato per un contenimento dei costi adottando risparmi senza tagli importanti – spiega l’assessore al Bilancio, Emanuela De Marchi –. Con l’assestamento di bilancio contiamo di recuperare risorse per rispondere ancor meglio alle esigenze di cittadini, imprese e associazioni».

E sulla vicenda interviene anche il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale, Maddalena Spagnolo: «Nel bilancio non c’è alcuna nuova strategia, ma solo la prosecuzione di attività poste in essere dalla precedente amministrazione. Contrariamente ai proclami riportati sulla stampa, nulla di nuovo sta accadendo: emergono solo i molti tagli a servizi fondamentali per la comunità, come quello all’asilo di Latisanotta. Avremmo sperato tagli alle tasse, così perorati dall’assessore Abriola quando nella passata amministrazione sedeva nella minoranza in rappresentanza del Pd».

FONTE: MessaggeroVeneto - 01 Maggio 2017