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Da marzo i redditi dei consiglieri saranno pubblicati su interne (Politica e Comune)

redditi dei consiglieri Latisana si adeguerà alle norme dell’Anac, che ha esteso l’obbligo ai comuni sotto i 15 mila abitanti On-line dalla primavera le dichiarazioni degli esponenti della scorsa legislatura, poi toccherà agli altri

LATISANA. On-line i redditi dei consiglieri comunali. Lo ha stabilito l’Autorità nazionale per l’anticorruzione, estendendo ai comuni sotto ai 15 mila abitanti l’obbligo che andrà rispettato entro il prossimo 31 marzo. Da quella data sarà quindi possibile conoscere, accedendo dalla pagina trasparenza del sito internet del Comune, quanto hanno dichiarato e a quanto ammonta il patrimonio degli amministratori di Latisana. E per chi non ottempera ci sono sanzioni che vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 10 mila.

Al momento, essendoci disponibile solo la dichiarazione dei redditi 2016 con quanto guadagnato nel 2015, l’obbligo riguarderà solo i consiglieri comunali che erano presenti anche nella passata legislatura, quindi il vicesindaco Angelo Valvason, l’ex sindaco Salvatore Benigno e i consiglieri Micaela Sette, Sandro Vignotto e Maddalena Spagnolo. Dalla prossima primavera quando saranno compilate le nuove dichiarazioni dei redditi, l’elenco sarà aggiornato, con l’aggiunta dei consiglieri comunali eletti a giugno.

È previsto, ma non ci sarà l’obbligo, di completare il dato con i redditi del coniuge o convivente: in questo caso i consiglieri comunali potranno rifiutarsi, presentando però precisa comunicazione di diniego da parte del diretto interessato.

«Non entro nelle valutazioni che hanno portato l’Anac a questa determinazione – commenta il sindaco di Latisana, Daniele Galizio – ma che la si condivida o no, è una norma e in quanto tale va rispettata. Abbiamo ritenuto di dare un servizio al Consiglio, con quanto detto dal segretario comunale e tutte le informazioni e le indicazioni fornite nel merito».

Nessun problema ad attenersi alla nuova disposizione per il gruppo consiliare di Forza Italia, che comprende tre dei cinque consiglieri che vedranno on-line i propri redditi fra due mesi: «Non c’è nessuna contrarietà alla pubblicazione – spiega il capogruppo Salvatore Benigno – anche alla luce delle precisazioni avute dal segretario comunale durante l’ultimo consiglio».

Sulla stessa linea il gruppo di Fratelli d’Italia, che attraverso Lanfranco Sette, valuta positivamente soprattutto il fatto che sia stata l’Anac a introdurre l’obbligo, «come principio di base va bene per rendere percettibile la coerenza fra la personalità di chi amministra con quello che dichiara». Anche secondo il capogruppo de Il Paese, Ezio Simonin, mai come in questo momento storico, quanto stabilito dall'Anac è una regola molto utile, «un atto di trasparenza che andava fatto».

«Verificato che si tratta di un obbligo di legge, va eseguito più che commentato», è stata la risposta del capogruppo della Lega Nord, Maddalena Spagnolo. Il M5S e i suoi portavoce non hanno mai avuto problemi ad adeguarsi alla normativa in materia di trasparenza.

FONTE: MessaggeroVeneto - 03 Febbraio 2017