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Berlusconi candida Riccardi, Salvini lo gela: meglio Fedriga (Politica Nazionale)

Riccardo Riccardi Alla convention di Fi a Villa Manin messaggio del Cav: Riccardo preparati a correre. Ma la Lega si smarca. Critiche anche di Autonomia responsabile che punta su Tondo

CODROIPO. Doveva essere solo l’occasione per scambiarsi gli auguri in prossimità del Natale. Si è trasformata invece nella carica di Forza Italia alle prossime elezioni regionali.

Suonata nientedimeno che dal leader maximo Silvio Berlusconi, che ai militanti del partito, riuniti a Villa Manin, ha fatto giungere la sua voce attraverso una missiva, portata in Friuli brevi manu dall’onorevole Renata Polverini. «Ho un regalo per voi» ha detto l’ex sindacalista poco prima d’imprestare la sua voce al Cav che ha usato parole di encomio per i risultati ottenuti da Forza Italia in Fvg alle amministrative e al referendum, di sprone per i prossimi appuntamenti alle urne e di investitura alle regionali per il capogruppo Riccardo Riccardi.


Ha scritto Berlusconi: “Conosco bene la preparazione e l’impegno di Riccardo Riccardi, cui voglio rivolgere un saluto particolare, invitandolo a tenersi pronto per questa sfida, decisiva per il futuro della Regione”. Polverini solleva il braccio al consigliere come si fa con i boxeur sul ring e allo slogan “Riccardi presidente” la sala - gremita di amministratori, segretari delle sezioni locali e tanti militanti - risponde con entusiasmo.


Dopo aver ascoltato per oltre un’ora, in religioso silenzio, il valzer di auguri infarciti di bilanci elettorali, attacchi al centro-sinistra (a Serracchiani in particolare) e buoni propositi in vista dei prossimi appuntamenti alle urne, suona il rompete le righe.
Qualcuno vola verso il buffet - all’assalto di un piatto di pasta, un bicchiere di bollicine e l’immancabile fetta di panettone - gli altri si stringono intorno al leader. Strette di mano, sorrisi e incoraggiamenti si sprecano. Riccardi ne esce un’ora dopo. Sorriso stampato sul volto un po’ frastornato.
«Sono onorato che Silvio Berlusconi abbia pensato a me, grato della stima che il presidente mi ha concesso, è un riconoscimento che sento importante anzitutto sul piano personale» dice Riccardi.
Poi aggiunge: «Questa è un’investitura che riguarda il nostro partito, ma nell’ambito della coalizione di centrodestra ci sono legittime aspettative di altri. Ci dovremo confrontare». E per l’appunto la risposta arriva dal numero uno della Lega, Matteo Salvini, che gela gli alleati con dichiarazioni che sembrano lasciare davvero poco spazio alle trattative: «Il prossimo governatore, che ama davvero la sua terra e la sua gente e farà dimenticare i disastri della romana Serracchiani, sarà Massimiliano Fedriga».
Con una battuta Salvini getta al macero i richiami all’unità ripetuti come un mantra ieri da Fi e allunga nel giorno dell’investitura di Riccardi un’ombra sul futuro della coalizione. Critiche anche da parte della segretaria di Autonomia responsabile che annuncia: il nostro candidato è Renzo Tondo.
Futuro comunque che ai forzisti appare fin troppo chiaro. «Uniti si vince, divisi si perde» sintetizza il sindaco Fabio Marchetti che nella sua Codroipo la ricetta l’ha testata di persona.

Serracchiani a casa. E non perché sei di Roma ma perché hai governato male» dice imperativo il vice-coordinatore regionale del partito Massimo Blasoni che mette all’indice «i furbetti, quelli che hanno aiutato la presidente».
Nomi? Fa quello di Ferruccio Saro e aggiunge: «Stai dove sei». Sandra Savino incita i presenti a puntare dritto alle regionali. «Fin qui siamo stati il grillo parlante della politica messa in atto da Serracchiani. Ora si arrangi».
Quindi Polverini, che tesse le lodi di Fi in regione «capace di lasciarsi dietro di diversi punti la Lega - afferma - a dimostrazione che il partito può tornare a essere quello di un tempo.

Tra una battuta e l’altra - «Vengo volentieri anche perché vi devo risarcire per avervi mandato da Roma Serracchiani» e ancora «mi sono tolta la frangetta perché mi dicevano che ci assomigliavamo» - l’ex governatrice del Lazio commenta le lacrime della presidente in aula: «Non mi sono commossa, se hai il coraggio di accettare una sfida importante non puoi lasciarti andare all’emotività».

FONTE: MessaggeroVeneto - 18 Dicembre 2016